Antonino Caponnetto nasce il 5 settembre 1920 a Caltanissetta, all'età di 10 anni si trasferisce a Pistoia, per poi laurearsi in giurisprudenza a Firenze ed entrare in magistratura nel 1954.

Considerato uno degli eroi simbolo della lotta al crimine organizzato italiano, è noto soprattutto per aver guidato il Pool antimafia, ideato da Rocco Chinnici, capo dell'Ufficio istruzione di Palermo, nel 1980. Dopo l'uccisione di Chinnici per mano di Cosa Nostra, Caponnetto chiese ed ottenne il trasferimento a quell'ufficio in prima linea nella lotta alla mafia. Accanto a sé chiamò Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gioacchino Natoli, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il lavoro di quel pool portò all'arresto di più di 400 criminali legali a Cosa Nostra, culminando nel maxiprocesso di Palermo, celebrato a partire dal 10 febbraio 1986.

Nel 1990 andò in pensione con titolo onorifico di Presidente aggiunto della Corte Suprema di Cassazione, ma le morti di Falcone e Borsellino, lo spinsero a intraprendere un viaggio per le scuole e per le piazze di tutta Italia per raccontare, soprattutto ai giovani e ai giovanissimi, chi fossero questi due straordinari uomini. Diventò così, un infaticabile testimone di etica e della vita civile, della giustizia e della legalità.