L’abusivismo è un fenomeno illegale consistente nella costruzione di edifici e manufatti edilizi in violazione delle regole imposte dalla legge.
Due sono i presupposti:
- la costruzione di un immobile o l’esecuzione di interventi edilizi in mancanza o in difformità di elementi richiesti dalla legge, per esempio: permesso di costruire, denuncia di inizio attività;
- l’edificazione di opere in violazione dei vincoli paesistici, ambientali, storici, archeologici, stradali e ferroviari. Fra questi, alcuni vietano l'edificazione su suoli che non consentano un accettabile grado di sicurezza statica dell'eventuale edificato.
Dobbiamo poi considerare che l'entità dell'abuso può essere assai variabile: da fenomeni molto piccoli (una veranda che infastidisce il vicino) a fenomeni molto grandi (eco-mostri o lottizzazioni abusive).
Abusivismo edilizio in Italia: i danni
Quarant'anni di edilizia selvaggia hanno arrecato gravi danni al territorio, all'ambiente, all'economia, alla convivenza civile e al concetto stesso di legalità.
Nel nostro Paese l'abusivismo edilizio resta un problema al quale non si riesce a rispondere con la dovuta convinzione: sul territorio nazionale, e spesso in zone di pregio dal punto di vista paesaggistico, permangono manufatti che, sebbene “abusivamente” realizzati, non vengono demoliti e continuano ad “infestare” le coste, le colline, i promontori italiani.
Secondo il rapporto Legambiente Ecomafia 2015, l'abusivismo produce più di ventimila case ogni anno.
Una casa abusiva può costare anche la metà di una costruzione in regola, basti pensare che tutta la filiera ha un prezzo ridotto: i materiali acquistati in nero, la manodopera pagata in nero, zero spese alla voce sicurezza del cantiere. Anche per questi motivi, a differenza che nel resto d'Europa, in Italia l'abusivismo edilizio ha assunto proporzioni imponenti, giungendo ad assumere una rilevanza sociale ai limiti dell'ordinarietà.
Il fenomeno è talmente diffuso da aver perso, nella percezione sociale, il carattere d'illegalità.
Sanatorie e condoni edilizi servono all'ambiente?
Sanatorie e condoni sono gli strumenti amministrativi e legislativi con cui l'autorità sana formalmente gli abusi edilizi.
Ma questa soluzione, solo formale, non aiuta nei fatti la tutela dell'ambiente.
In Italia si è fatto ricorso ripetutamente allo strumento straordinario del condono (ben 14 volte tra il 1995 e il 2003) con l'idea che ciò avrebbe posto fine agli abusi. In realtà, è accaduto che si è alimentata la spirale dell'illegalità e delle aspettative indebite ad essi collegate, e i danni causati all'ambiente si sono moltiplicati.
Sanzioni e demolizione delle opere abusive
Alla luce dell'inefficacia delle politiche applicate nei decenni scorsi (sanatorie e condoni) l'attuale orientamento del legislatore sia nazionale che regionale, è nell'applicazione di strumenti repressivi e sanzionatori assai più rigorosi che in passato e diretti al ripristino della situazione ambientale originaria.
Non solo i costi di demolizione, ma anche quelli di ripristino dell'ambiente, vengono posti a carico di chi ha commesso l'abuso, sulla base del principio comunitario "chi inquina paga".
Abusivismo edilizio in Puglia
La Puglia risulta tra le regioni più colpite dal fenomeno dell'abusivismo edilizio, insieme a Campania, Calabria e Sicilia.
In Puglia l’abusivismo accertato dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto sul solo demanio marittimo sfiora il 15% del totale nazionale. Gli scorci più belli del paesaggio pugliese sono quelli che pagano il prezzo più alto all’appetito di affaristi, che cementificano intere fette di territorio in totale spregio delle leggi, della salvaguardia della natura, del bene pubblico.
Dati del dossier di Legambiente 2014 "L'abusivismo edilizio in Puglia: fotografia di uno scempio" confermano la Puglia quale terra di conquista per il cemento illegale, Gargano e Salento i territori più colpiti. Pochissime le ordinanze di demolizione che vengono eseguite, solo il 5%, la metà rispetto alla media nazionale.
Sul piano della lotta all'abusivismo edilizio la Regione Puglia nel 2012 ha approvato la legge n. 15 “Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”.
Al fine di rendere più incisiva l'azione di contrasto all'abusivismo, la Regione Puglia promuove forme di cooperazione istituzionale, anche attraverso la stipula di convenzioni tra amministrazioni, enti e organi statali, regionali e locali, nonché protocolli di intesa con l’autorità giudiziaria e con organi di polizia giudiziaria operanti in materia di edilizia e urbanistica, aventi ad oggetto, tra l’altro: